Diario di viaggio in Scozia -6 giorni fai da te – dal 24 al 29 aprile 2015

24 aprile 2015: Arrivo a Edinburgo e prima esplorazione della città

Partenza da Roma Ciampino alle ore 11.00 con compagnia Ryanair ed arrivo puntale ad Edimburgo alle ore 14.00 circa; passaggio dall’aeroporto in centro (14 km, 20 minuti) con simpatico ristoratore italo-scozzese, vicino di posto, conosciuto durante il volo.
Dopo aver sistemato le valigie allo York House Hotel, un alloggio semplice, pulito e centrale, ci dedichiamo alla visita della tanto sognata Old Town di Edimburgo, un labirinto estremamente affascinante di case e palazzi di epoca medievale e georgiana, con mura in pietra e tetti grigi. Dall’hotel ci incamminiamo verso ovest lungo Rose Street, una vivace strada pedonale, affiancata da edifici in pietra, ricca di negozi e pub, ove ci fermiamo per mangiare qualcosa. Da Rose Street svoltiamo su Castle Street per raggiungere la vicina Princes Street, ove esploriamo i sentieri dei bellissimi giardini situati davanti alla collina ed al castello di Edimburgo, suddivisi in West ed Est Princes Street Gardens. West Princes Street Gardens è sicuramente l’area verde più interessante, impreziosita, nella parte più vicina alla collina del Castello, dalla bella fontana Ross Fountain e dalle vicine chiese di St. Cuthbert e di St. John. The Paris Church of St. Cuthbert è una cupa e antica chiesa con ampie vetrate, immersa nel verde, situata all’ombra del castello, circondata da alberi e lapidi secolari. Sulla Princes Street non si può non notare lo Scott Monument, un’impressionante ed aguzza torre nera costruita nel 1840-46, alta 60 metri, in stile gotico, dedicata al famoso scrittore scozzese, Sir Walter Scott, caratterizzata da 65 statue raffiguranti lo scrittore con il suo fedele cane Maida, e i vari personaggi dei suoi romanzi. Dopo la visita dei giardini, ritorniamo sui nostri passi, e tagliamo verso sud attraverso The Mound, strada che attraversa gli splendidi edifici della Royal Scottish Academy e della Scottish National Gallery, ed attraverso il suggestivo vicolo Lady Stair’s Close ove spiccano il Writer Museum (museo degli scrittori) e la Gladsone’s Land, una dimora storica di un ricco mercante scozzese con interni perfettamente conservati risalenti al XV-XVII secolo.

Da queste strade ci immettiamo sulla Lawnmarket che prosegue ad est sulla High Street fino alla splendida Royal Mile. Royal Mile, il cuore del centro storico di Edimburgo, è un rettilineo di un miglio che attraversa tutta la città vecchia, collegando il Castello di Edimburgo (Edinburgh Castle) ad ovest, con l’Holyroodhouse Palace e l’omonima abbazia in rovina (Holyrood Abbey), ad est. Sulla Royal Mile si affacciano edifici pubblici, costruzioni e monumenti di grande interesse storico ed architettonico tra cui ricordiamo la Cathedral of St Giles, la Royal Mile Market, la Parlamient House, la John Knox House, il Museum of Scotland, la University of Edinburgh, la Scottish National Library, l’Holyroodhouse Palace, ecc… Dalla Royal Mile si dipartono, a spina di pesce, le vie secondarie che scendono dalla collina in varie direzioni. Molte di queste viuzze secondarie sono definite close, ossia vicoletti angusti e bui, sormontati da volte, affiancati da mura di pietra, che spesso si aprono in suggestive piazze nascoste, o si alternano a rampe di scale, o terminano in cortili interni. Essi hanno una conformazione architettonica tipica del luogo ed un fascino realmente unico. Di quelli visitati ricordiamo: Lady Stair’s close, Anchhor close, Flashmarket close, Jakson’s close, Mary King’s close. La Royal Mile è naturalmente, anche la via più turistica di Edimburgo, ricca di negozi, locali, pub tipici ed artisti da strada che non scalfiscono l’estrema bellezza dell’architettura. Ammiriamo nell’ordine 1) la Cathedral of St Giles (9-17), un capolavoro di architettura religiosa gotica, risalente al XII secolo, più volte ricostruita e restaurata nel corso dei secoli, che spicca per le sue decorazioni, i suoi maestosi archi a sesto acuto e le ampie vetrate. Prima cattolica poi protestante per opera di John Knox nel 1560, è attualmente la Chiesa madre del presbiterianesimo; 2) il Royal Mile Market; 3) la John Knox House; 4) l’Holyroodhouse Palace (9.30-16.30/18.00), uno splendido palazzo situato alla fine della Royal Mile, residenza principale, dal 1128, dei sovrani di Scozia, e in cui visse, fra il 1561 e il 1567, la Regina Maria Stuarda. Attualmente è adibita a residenza ufficiale della regina inglese in Scozia.

Affascinanti sono le contigue rovine della Holyrood Abbey, abbazia agostiniana dell’ XI secolo. E’ oramai sera; ci allontaniamo dalla Royal Mile percorrendo verso ovest Lawnmarket, e poi verso sud le splendide Upper Bow, Victoria Street e West Bow, strade estremamente curate ed attraenti, delimitate da bellissimi e caratteristici edifici, delle quali rimane impresso soprattutto la visuale della Victoria Terrace, una stradina salotto-terrazza che sormonta Victoria Street e West Bow, e da cui si può contemplare la bellezza del luogo, sorseggiando qualcosa all’aperto, tempo permettendo, dai tavolini dei locali presenti. Raggiungiamo Grassmarket, Candlemaker Street e la meta del nostro cammino: il Cimitero di Greyfriars Kirkyard (h 24), uno dei più antichi cimiteri della città. Si tratta di uno dei principali luoghi spettrali di Edimburgo, con tombe e mausolei in pietra grigia e chiesa gotica. Il buio, il silenzio totale, e le lugubri strutture danneggiate dal tempo fanno sobbalzare al ritmo delle poche lampade dotate di sensore di movimento, che si accendono all’improvviso quando si oltrepassa la soglia di ingresso e in vicinanza della Chiesa. Vicino all’ingresso del cimitero si intravede la sagoma del leggendario Bobby, piccolo cane che vegliò la tomba del suo padrone per circa 14 anni prima di morire ed essere sepolto con lui. Ci fermiamo al vicino Pub Frankestein, dove mangiamo pollo con patatine e birra. Ritorniamo esausti al nostro Hotel dopo circa 30 minuti di cammino.

25 aprile 2015: Visita al castello di Edimburgo.

dopo abbondante colazione in Hotel, dedichiamo la mattina, piovigginosa e fredda, alla visita del Castello di Edimburgo (9-17).
Da Princes Street ci incamminiamo sul ponte Waverley Bridge che immette sulla Market Street. Attraverso la bella Cockburn Street raggiungiamo la High Street e proseguendo verso ovest, Lawnmarket e Castlehill, che conducono all’area del Castello. Sulla Lawnmarket ci fermiamo per ammirare The Hub, un’antica impressionante antica chiesa gotica, in pietra grigio scura, sormontata da un’alta guglia visibile da lontano, attualmente sconsacrata e sede di fiera, teatro e punti di ristoro. Il Castello Di Edimburgo, simbolo dell’orgoglio nazionale scozzese, è un’antica fortezza arroccata sulla roccia basaltica di un vulcano estinto, che si eleva per circa 120 metri sulla pianura verdeggiante sottostante e sull’abitato in pietra grigio-beige della città. Il castello è abitato dal IX secolo a.C., anche se l’attuale struttura risale al XVI secolo, ad eccezione della piccola cappella di St. Margaret, risalente al XII secolo. Prima dell’unico ingresso, sul lato est, si attraversa l’Esplenade, una piazza d’armi seicentesca da cui si apre una splendido panorama del Castello. Una volta superato il corpo di guardia e il ponte levatoio, ammiriamo le fortificazioni inferiori: la Half Moon Battery, (impressionante fortificazione semicircolare che segna il limite esterno delle difese del castello), l’Argyle Battery e la Mill’s Mount Battery, da cui ogni giorno, alle 13.00, viene sparata una salva di cannone. Procedendo dritto e lasciando sulla destra le batterie, oltrepassiamo più avanti la porta Foog’s Gate, che rappresenta l’accesso al cuore del Castello dove si incontrano gli edifici più importanti.

Ammiriamo inizialmente il National War Museum of Scotland, ricco di cimeli bellici, la Governor’s House, bella residenza georgiana sede del circolo ufficiali, e il Royal Scots Dragoon Guards Regimental Museum. Raggiungiamo poi la Crown Square o Piazza della Corona ove visitiamo gli edifici che la delimitano: il Royal Palace con la Torre dell’Orologio ad est, il National War Memorial a nord, il Grat Hall (Salone d’Onore) a sud, il Museum of the Royal Regiment for Scotland e il Queen Anne Building ad ovest. Negli edifici reali sono da visitare la Crown Room, ove si possono ammirare i gioielli della Corona Scozzese, soprattutto corona, scettro e la Stone of Destiny (il cuscino sul quale Giacobbe sognò una scala di angeli che collegava la terra al cielo, usata da sempre come trono di incoronazione da tutti i re di Scozia); la Great Hall, antico quartiere dei soldati, di cui spicca il magnifico soffitto medievale di travi a sbalzo, e dove è allestita una collezione di armi; i King’s Lodging o appartamenti reali. All’estremità della cittadella è imperdibile la visita dell’antica St Margaret Chapel, in stile normanno, del Mons Meg, possente cannone d’assedio cinquecentesco, e del meraviglioso panorama sulla città che si apre dagli spalti merlati del castello di fronte alla cappella. Sotto questi spalti si può vedere il piccolo cimitero degli animali domestici dei soldati. Visitabili sono anche i locali sotterranei e le prigioni situate sotto la Great Hall, denominati Vaults e Military Prison. Non mancano nel castello aree ristoro con librerie, caffetterie e negozi di souvenir.
Ci fermiamo per mangiare qualcosa al The Redcoat Coffee. Dopo la visita del Castello, ritorniamo sulla Castlehill, dove ci fermiamo a visitare la Camera Obscura e World of Illusion, un museo di divertenti illusioni ottiche, da cui piani alti, si gode di una splendido scorcio panoramico su Lawnmarket, High Street e Royal Mile con lo sfondo del mare. In pochi minuti, ritorniamo sulla Royal Mile, dove visitiamo il Royal Mile Market, splendida e antica chiesa sconsacrata con torre ed orologio, attualmente sede di un mercato artigianale, e la John Knox House, una casa medievale ben conservata, risalente al 1470, dimora del riformatore protestante John Knox. Al suo interno un interessante museo che racconta la storia del teologo, la Riforma scozzese con lo scoppio della guerra civile e l’abdicazione della Regina di Scozia. Stanchi, ritorniamo in hotel per prepararci per la serata. Mangiamo fish and chips e birra all’ottimo pub The Albanach, situato all’angolo tra Cockburn Street e Royal Mile. Avremmo voluto visitare nella giornata anche la collina di Calton Hill ma non c’è stato tempo.

26 aprile 2015: Tour in auto tra highlands, laghi e castelli scozzesi

dopo colazione, di prima mattina, raggiungiamo col taxi, l’area noleggio auto dell’aeroporto, per ritirare una utilitaria della Peugeot prenotata on line. Dopo il ritiro e gli inevitabili problemi legati alla guida a sinistra (si consiglia di andare sempre molto piano nonostante la pressione delle auto, specie nelle numerose rotonde), imbocchiamo la M8 che passa per Glasgow e poi la A82 che costeggia, in un magnifico contesto naturalistico, il Loch Lomond, il più esteso lago della Scozia. La prima sosta è a Luss, un delizioso villaggio di pittoreschi cottage di pietra provvisti di graziosi giardini pieni di fiori, nani e decorazioni, costruiti nel XVIII e XIX secolo per gli operai del cotonificio e delle cave di ardesia. Il villaggio presenta anche un’antica chiesa, lapidi con due lastre e una croce semplice del VII-VIII secolo e un minuscolo molo (Luss Pier) con una vista panoramica sul Loch Lomond. Ci sono naturalmente diverse pensioni, bar e ristoranti.
Ci fermiamo al Coach House Coffee Shop, una fatata caffetteria specializzata in torte di alta qualità, dove ci concediamo una dolce pausa con fetta di torta e caffè. Ritorniamo in auto, ed imbocchiamo la A83 che costeggia prima il Loch Long poi, dopo una striscia di terra, il Loch Fyne, fino a giungere, dopo 50 km e 45 minuti, alla cittadina di Inveraray, capoluogo della regione storica dell’Argyll. I paesaggi lungo la strada valgono da soli il viaggio. I laghi calmi e scuri, spesso stagnanti, con alghe e speroni rocciosi affioranti dalla superficie, sono circondati da brulle colline ondulate, colorate da brughiera giallastra o da foreste verdeggianti, punteggiati da piccoli e fiabeschi nuclei di poche abitazioni. Le nuvole permanenti si rispecchiano nei laghi creando un finto movimento. Tutto è sereno, armonioso, piacevole.
Inveraray è una piccola cittadina dipinta che si riflette nelle acque placide del Loch Fyne, dalle case intonacate di calce bianca con tetti grigi e finestre nere a due battenti, dal tipico stile georgiano. Fu costruita nel 1745 e non è cambiata molto da allora. Passeggiamo lungo la via parallela al molo, la Front Street, ove, oltre al paesaggio incantevole sul lago, si ammira la Inveraray Cross, croce celtica, risalente al XV secolo. Proseguendo si arriva all’Artic Pinguin, una nave del 1911 che ospita il Museo Marittimo. Da Front Street ci portiamo sulla Main Street, la strada principale di Invereray, con diversi negozi e punti di ristoro, ove si può visitare la vecchia prigione cittadina, di epoca georgiana (1813), attualmente Museo. All’altezza di The Avenue arriviamo alla Saint’s Church, la Chiesa di Tutti i Santi con un campanile dove è possibile salire per godere di una splendida veduta sul lago. La principale attrazione del luogo, è però, indiscutibilmente, il Castello di Inveraray, situato vicino alle rive del Loch Fyne, raggiungibile attraverso una stradina immersa tra alberi e prati verdi, a un decina di minuti dal centro cittadino. Il castello, costruito nel XVIII secolo, e dimora dei duchi di Argyll, i capi del clan dei Campbell, è caratterizzato da una costruzione quadrata e da quattro torri cilindriche con tetto conico, in stile gotico, barocco e palladiano e da uno splendido giardino esterno. Nel Castello si possono ammirare i sontuosi arredamenti, le sale storiche, le antiche cucine e una pregevole collezione di armi d’epoca.

Al termine della visita imbocchiamo la A819, e dopo 24 km , raggiungiamo sulla A85, il Castello di Kilchurn sul Loch Awe.
Il Castello di Kilchurn è un castello in rovina, risalente al XV secolo, situato su un promontorio roccioso circondato dalla brughiera dorata, dalle montagne spoglie di alberi, dal blu del lago Loch Awe e da qualche pecora brulicante. Il castello offre scorci e panorami spettacolari in un contesto naturalistico silenzioso di struggente bellezza. Il Kilchurn Castle è realmente il castello scozzese sognato nell’immaginario collettivo. Lo si raggiunge da una piazzola di sosta, attraverso un affascinante sentiero; è aperto da aprile a settembre, l’accesso è gratuito, la visita è libera, e dei cartelli illustrativi all’interno, rendono ancor più interessante l’esplorazione. Dopo tante foto ritorniamo in auto sulla A85 e poi sulla A82, in direzione Fort William. Il percorso lungo la A82 ci consente di ammirare una delle aree più selvagge ed autentiche della Scozia: la Valle di Glencoe.
La vallata di Glencoe, che si estende per circa 14km all’interno delle Highlands scozzesi, a sud di Fort William, si caratterizza per gli spettacolari panorami creati dalle colline ricoperte dalla brughiera, interrotte da aride vette rocciose, da dirupi, cascate e ruscelli. La strada si inerpica lungo questo paesaggio irreale che toglie il fiato ed invita a fermarsi continuamente. Il punto più famoso è il Bidean Nam Bian, con il famoso panorama sulle “Three Sisters“ (le tre sorelle), tre selvagge vette montane appuntite, da cui si dipartono numerosi sentieri scenografici che si insinuano tra le colline e che conducono a panorami mozzafiato (come il sentiero per la cosiddetta Lost Valley). Altro luogo simbolo della vallata è il Buachaille Etive Mor, monte di forma piramidale alto 1022 mt. Nelle sue vicinanze è consigliabile una deviazione sulla strada a sud, per raggiungere il Glen Etive, altra bellissima valle affacciata sul Loch Etive ove si possono avvistare i cervi. Il Centro Visitatori di Glencoe si trova all’estremità ovest della vallata e può essere utile per ottenere informazioni sui percorsi e per fare una pausa caffè. E’ doveroso ricordare che la Valle di Glencoe è famosa anche perchè teatro, nel 1962, del massacro a tradimento del clan MacDonald da parte del clan Campbell corrotto dagli inglesi.
Dopo 95 km dal castello di Kilchurn, raggiungiamo, oramai di sera, Fort William, situata sulla punta del fiordo Loch Linnhe, ai piedi del Ben Nevis, la più alta montagna della Gran Bretagna (1344 mt). Ci sistemiamo al Caberfeith 6 Hotel, un accogliente hotel a conduzione familiare con proprietari gentilissimi e superba colazione. Ci prepariamo per la cena e raggiungiamo velocemente la High Street, strada ciottolata pedonale di Fort William, affiancata da caratteristici edifici in mattoni, ricca di negozi e ristoranti. Sulla High Street ceniamo all’ottimo Ristorante Tavern, a base di patate imbottite al formaggio e pancetta, salmone al forno con patate e birra.

27 aprile 2015: Verso il Lock Ness ed il castello di Eilean Donan

Dopo abbondante colazione scozzese a base di toast, hamburger, wuster, uova, succo di frutta e haggis (insaccato tradizionale della cucina scozzese fatto con stomaco di pecora imbottito di interiora di pecora, cipolla, grasso di rognone, farina d’avena, sale e spezie), salutiamo e riprendiamo il nostro cammino. Procediamo sulla A82 per il Castello di Eilean Donan distante 104 km per quasi due ore di auto. Lungo la strada diamo un occhiata dall’esterno ai castelli di Inverlochy e di Invergarry. A livello della cittadina di Invergarry svoltiamo verso ovest sulla A87. Costeggiamo diversi laghi, infinite brughiere ed aree boschive, e facciamo brevi soste al Loch Cluanie Viewpoint (Invergarry), magnifico punto panoramico sul lago Cluaine, al Kintail Lodge Hotel (Glenshiel Bridge, Kyle), e al Loch Duich Viewpoint (Kyle), surreale punto panoramico su lago Duich, fino a raggiungere il Castello di Eilean Donan, (10-16/ 9.30-18) il più famoso castello della Scozia.
Il Castello di Eilean Donan è situato su un isoletta (Donan) alla confluenza di tre laghi salati il Loch Duich, il Loch Long e il Loch Alsh, nei pressi del villaggio di Dornie (Kyle), collegato alla terraferma mediante un ponte pedonale in pietra. Una volta superato il ponte, attraverso un portale con cancellata, si entra nel cortile interno del castello. Dal cortile interno si accede nella fortezza a 4 piani ove si trovano la stanza di acquartieramento, dal soffitto a volta, contenente una collezione di oggetti storici locali, la sala dei banchetti con le grandi finestre in stile gotico, sei camere da letto e le cucine. Il castello ha origini leggendarie, e solo nel 1220 è riconosciuta la costruzione del primo castello ad opera del re Alessandro II come baluardo difensivo contro le razzie vichinghe. Successivamente è stato proprietà del clan Mackenzie di Kintail, poi del clan MacRae; venne distrutto dagli inglesi nel 1719, abbandonato per secoli, ricostruito agli inizi del novecento da due discendenti MacRae. La sua fama è dovuta alla surreale bellezza sia del maniero sia della sua posizione in mezzo al lago e le montagne, che ha ispirato l’ambientazione di innumerevoli film, come l’indimenticabile Highlander dell’eterna colonna sonora dei Queen.

 

Dopo una fetta di torta e un caffè, riprendiamo l’auto e raggiungiamo dopo 76 km e più di 1h, Fort August, piccola cittadina delle Highlands scozzesi, affacciata sul lago Loch Ness. Raggiungiamo il Loch Ness View Point Fort August, bel punto panoramico sul lago famoso per la leggenda del mostro Nessie, e passeggiamo per un breve tratto lungo la strada Oich Road che si estende sul bordo del Canale Caledonia, un interessante canale con sistema di chiuse, realizzato nel XIX secolo, come collegamento tra i laghi della valle. Dopo la visita, raggiungiamo in circa 2ore d’auto ( 143km), attraverso le strade A82, A86, A889, A9 e A924, la graziosa cittadina di Pitlochry nella regione del Perthshire (Scozia centro-orientale). Pitlochry è una località divenuta celebre nel 1842, dopo la visita del vicino Castello di Blair da parte della Regina Vittoria. Nonostante l’alto flusso turistico, la cittadina mantiene un fascino vittoriano, con una raffinatezza ed un’eleganza fuori dal comune. Ci sistemiamo al Rosemount Hotel, un hotel accogliente e pulito, in tipico stile scozzese, a pochi minuti dal centro, con proprietari molto gentili e buona colazione. Dopo una breve pausa in hotel, ci rilassiamo con una passeggiata serale, tra aiuole fiorite e statue di ferro battuto, della Atholl Road, strada turistica fiancheggiata da curatissimi cottage di pietra grigia di epoca vittoriana ospitanti negozi di souvenir, negozi di dolciumi e caramelle, caffè, tearooms, gelaterie, pub e ristoranti. A Pithlocry, tempo permettendo, si possono vistare anche due famose ed antiche distillerie per la produzione di whisky pregiato: la Bell’s Blair Athol Distillery e la Edradour Distillery. Ci fermiamo all’elegante Ristorante del Rosemount Hotel, per una cena a base di carne di Aberdeen e vino.

 

28 aprile 2015: In giro per castelli e panorami scozzesi

Visitiamo di prima mattina il Castello di Atholl Blair, distante 12 km da Pitlochry. Il castello di Blair risale al XIII secolo ed è stato ampliato nel XVI secolo, in epoca georgiana (XVIII secolo) ed in epoca vittoriana (XIX secolo). Attualmente è dimora dei duchi di Atholl, capi del clan Murray. Il castello si caratterizza per le sue facciate bianche, i tetti grigi, le torrette e le finestre bianche. All’interno si esplorano la Sala da pranzo, la Stanza da letto blu, una Galleria di ritratti della famiglia Atholl, la Sala da ballo, varie stanze con trofei di caccia al cervo, ecc… Se si ha tempo a disposizione (>2 ore) meritano una visita gli Hercules Gardens, gli splendidi giardini che circondano il maniero, risalenti al XVIII secolo. Le aree più belle dei giardini sono, in ordine, Deer Park, un’area verde ove circolano liberamente caprioli e cervi, Diana’s Grove, un bosco ricco di alberi provenienti da ogni parte del mondo, la St. Bride’s Kirk, una pittoresca chiesetta di pietra con cimitero annesso, gli Hercules Gardens, enormi giardini circondati da muro di cinta con statua di Hercules, stagno, viali fioriti, ponte cinese ed alberi da frutto. Compriamo whisky nella negozio dedicato del Castello.
Ritorniamo a Pithllocry per riprendere le valigie e dopo una breve sosta al Queen’s View, splendido punto panoramico sul Loch Tummel, proseguiamo in direzione est verso la costa della penisola del Fife sul Mare del Nord.

Dopo circa 90 km e 1 h 30 d’auto, raggiungiamo l’antica cittadina universitaria di St. Andrews. Parcheggiamo al St Andrews Public Parking, situato tra l’ Old Course, uno dei più famosi campi da golf al Mondo, e la West Sands Beach, un’estesa spiaggia dorata, soggetta alle maree, da cui si può ammirare un magnifico panorama di St. Andrews con il promontorio roccioso a picco sul mare sovrastato dal caratteristico abitato in pietra beige-grigia. Lungo la via residenziale The Scores, che costeggia il mare, attraversiamo le costruzioni più significativi della cittadina; in ordine da ovest verso est: 1) il Martir’s Memorial, 2) la Chiesa cattolica di St. James, 3) la Cappella Cattolica Canmore, 4) l’Istituto di Storia intellettuale, 5) il St. Salvator College, accessibile attraverso il vicolo Butt’s Wynd, 6) il Wardlaw Museum, 7) Il St. Salvator’s Hall, sede di residenza degli studenti, 8) la Scuola di Economia e di Finanza, 9) il Castello di St. Andrews e infine, sul prolungamento pedonale The Pends, 10) la Cattedrale di St. Andrews, 11) la St. Rules Tower e 12) le rovine della Chiesa di St Mary on the Rocks. Il St. Salvator College, fondato nel 1450 è il più antico di tutti i college dell’Università di St. Andrews. Dallo stretto e pittoresco vicolo Butt’s Wynd, si accede nel cortile interno del College dove sovente si possono osservare studenti con la classica toga rossa. Tra gli edifici più antichi del complesso ricordiamo la Clock Tower (Torre dell’Orologio) e la piccola chiesa gotica St. Salvator’s Chapel del 1450. Il St Andrews Castle (9.30-17.30) è un suggestivo castello in rovina arroccato su una scogliera a picco sul mare, in prossimità di una piccola spiaggia anch’essa visitabile (Castle Sands). Residenza ufficiale dei principali vescovi ed arcivescovi scozzesi, risale al XII secolo ed è stato più volte ristrutturato nel corso della storia. La St. Andrews Cathedral (9.30-17.30) è un’imponente cattedrale in rovina, che si erge su un manto erboso a ridosso del mare, sferzata dai forti venti del nord. La Cattedrale fu costruita nel XII-XIII secolo, fu abbondonata a seguito della riforma protestante nel 1561, crollò alla fine del XVI secolo nella torre centrale e nella parete nord, fu infine riutilizzata per la costruzione delle mura abitative. Oggi rimangono solo delle grandiosi rovine dell’antica cattedrale gotica, come la parete occidentale che si staglia nel cielo plumbeo per circa 30 metri, circondate da un cimitero e da muri di cinta monastici.

Passeggiamo sull’erba tra le rovine, in un’atmosfera mistica e surreale, pervasi da un senso di inquietudine mitigato dai versi dei gabbiani e dallo sciabordio delle onde. Un po’ più ad est, la Torre di St. Rules (Torre di San Regolo), facente parte delle rovine del Monastero, un tempo annesso alla Cattedrale, è alta 33 metri e offre dalla cima, raggiungibile attraverso una vera e propria arrampicata di 156 ripidi scalini, una magnifica veduta panoramica sulla città, sulle campagne circostanti e sul Mare del Nord. Ritorniamo sulla strada The Scores, verso il centro cittadino, attraverso la salita The Pends passando sotto un’antico portale ad arco del XV secolo facente parte delle antiche mura della Cattedrale. Tagliamo per Castle Street, vicolo curatissimo con tante case di pietra beige, lungo il quale ammiriamo la chiesa All Saints Church St. Andrews (Chiesa di Tutti i Santi). Da qui raggiungiamo Market Street, una strada acciottolata, molto turistica, piena di negozi, bar e ristoranti. Ci fermiamo per una pausa con pizza e birra in una rosticceria lungo la strada. La breve traversa Church Street ci conduce dalla Market Street sulla parallela South Street all’altezza della splendida Holy Trinity Church (Chiesa della Santa Trinità), risalente al XV secolo, in stile gotico-romanico che merita una visita. Qualche decina di metri sulla sinistra e di fronte alla Chiesa della Santa Trinità c’è il Parlament Hall, antica sede del Parlamento Scozzese, attuale sala convegni dell’Univestità di St.Andrews, con caratteristica facciata bianca. Dal cancelletto della torretta si accede al The Long Walk , un sentiero che conduce al St. Mary Quadrangle, ampia area con curatissimi giardini, alberi secolari e cortile dominato da un maestoso albero di biancospino, delimitata dagli edifici del XVI secolo della St. Mary’s University ospitante la facolta di teologia. L’atmosfera di quest’area è particolarissima e non può essere descritta; bisogna sedersi su una delle sue panchine per comprenderne il fascino. Ritornati al parcheggio, proseguiamo lungo la costa del Fife, verso sud, in direzione Edimburgo. La regione del Fife è spettacolare con un paesaggio caratterizzato da baie rocciose incastonate da antichi e pittoreschi villaggi di pescatori. Facciamo brevi soste a Crail, Asthruter, Pittenweem, St Monans, Elie. Tra questi sono assolutamente da non perdere i paesaggi sull’acqua del mare delle antiche case in pietra e delle viuzze acciottolate di Crail, Asthruter e Pittenweem. Dopo circa 2 ore e 100 km d’auto raggiungiamo, oramai di sera, Edimburgo e il nostro alloggio, il Premier Inn Hotel, hotel semplice dotato di ristorante e situato a 2 minuti dall’aeroporto. Riconsegniamo l’auto nell’area noleggio dell’aeroporto. Ceniamo in hotel per prepararci per la levataccia del giorno dopo. Sveglia alle 4, taxi fino all’aereoporto (14 km, 20 minuti), volo essenziale Ryanair alle 6.30 con arrivo puntuale dopo circa 3 ore a Roma (ore 9.40).

Noi abbiamo viaggiato in Scozia durante la primavera ma puoi avere un’idea completa dei lati positivi e negativi del fare un viaggio in Scozia in inverno consultando il diario di viaggio di Nicoletta, sul blog Viaggiatori per caso, che ha vissuto l’esperienza nel mese di gennaio.
Visitare la Scozia in inverno: I vantaggi.

Se volete vivere unesperienza  di 9 giorni tra prati verdi, pecore al pascolo, fattorie e castelli in Scozia leggete anche l’articolo degli amici di Diario di Bordo online